Macerazione facile dei tabacchi per novizi ed esperti

La tecnica più semplice per avvicinarsi all’estrazione dei tabacchi (ma la tecnica è adattabile anche ad altri materiali vegetali via via citati nel blog) è la macerazione, una tecnica di estrazione a freddo (<30°C) economica e semplice.

La bassa resa quantitativa di questa tecnica è compensata da una resa qualitativa considerevole, a patto di avere la pazienza di adeguarsi ai lunghi tempi di attesa, tempo che l’appassionato di estrazioni passerà studiando i cambiamenti che l’estratto (il macerato) subirà nel suo corso.
Per l’esecuzione della tecnica servono poca spesa e pochi sforzi, ragione per cui la macerazione attrae i novizi. Gli stessi devono vedere questa tecnica come un passo obbligato nella crescita ragionata della loro passione. La comprensione dei vantaggi e dei limiti della macerazione permetterà al novizio di capire il senso delle tecniche più complesse, nonché delle spese e delle difficoltà che esse comportano. E non si tralasci il fatto che appassionati esperti, una volta testate tutte le tecniche di estrazione possibili ed averne inventate di nuove, hanno fatto ritorno alle origini e sono ora maceratori di lunga esperienza, motivando la loro scelta con argomentazioni più che valide.

Esecuzione della tecnica

Di seguito è elencato tutto il necessario per iniziare un’esperienza entusiasmante, con tanta soddisfazione e senza il timore di dover spendere molto.

  • Guanti monouso in vinile
  • Occhiali protettivi
  • Il tabacco o altro materiale vegetale che vogliamo estrarre
  • Alcol etilico puro alimentare
  • Glicole propilenico USP/EP di altissima qualità
  • Barattolo di vetro per alimenti, resistente al calore e a chiusura ermetica
  • Imbuto
  • Filtri di carta da laboratorio
  • Sacchetto per alimenti
  • Boccetta di vetro ambrato di volume adeguato a contenere l’aroma
  • Carta da forno
  • Forno da cucina ventilato
  • Bilancia elettronica di precisione economica
  • Tritatutto elettrico

La tecnica, come già accennato, è molto semplice e viene descritta qui di seguito. In tutte le fasi, curiamo l’igiene in modo quanto più rigoroso possibile, laviamo spesso le mani ed indossiamo guanti monouso in vinile. Alcol etilico e glicole propileno sono infiammabili, quindi, evitiamo fiamme libere ed adottiamo le comuni precauzioni adatte alle circostanze. Schizzi di alcol etilico possono essere irritanti per gli occhi, pertanto, indossiamo occhiali protettivi e lavoriamo in vicinanza di un rubinetto collegato alla rete idrica.

1 – Pesiamo il tabacco che vogliamo estrarre. Consideriamo che con la procedura illustrata si ottengono macerati con un rapporto solido/liquido 1:5, che rappresenta un buon compromesso, e che le perdite nelle fasi di filtrazione potrebbero arrivare, nella peggiore delle ipotesi, al 50%. Pertanto, è consigliabile dividere i millilitri di macerato che vogliamo ottenere per 5 e moltiplicare il valore ottenuto per 1,5. Il nuovo valore ottenuto sarà il peso in grammi del tabacco che dovremo pesare. Per fare un esempio, volendo ottenere 100ml di macerato, dovremo fare la semplice operazione 100:5×1,5. Il valore che otterremo sarà 30, quindi, dovremo pesare 30g di tabacco. Questo per tenere conto delle perdite ed avere la garanzia di ottenere almeno il volume di macerato desiderato, ma, se tutto va come deve andare, potremmo ottenerne anche di più.

2 – Tritiamo il tabacco finemente con un tritatutto elettrico. Più fine sarà la triturazione e più efficace la sua estrazione. Evitiamo di surriscaldare il tabacco; per prevenire questo inconveniente, che potrebbe alterare le molecole odorose del tabacco, possiamo mettere il tabacco e le lame del tritatutto in freezer per qualche ora. Oltretutto, alcuni esperti ritengono che sottoporre la matrice vegetale a congelamento migliori ulteriormente l’efficacia dell’estrazione.

3 – Bagniamo il tabacco con pari peso di alcol alimentare puro e chiudiamolo in un barattolo igienizzato. Per igienizzare il barattolo, laviamolo accuratamente e poniamolo in forno statico per un’ora alla temperatura di circa 130°C, lasciando aperto il coperchio. Trascorso il tempo, richiudiamolo e lasciamolo raffreddare. Lo riapriremo solo quando inseriremo il tabacco bagnato d’alcol.
Riponiamo il barattolo contenente il tabacco in un luogo buio per un paio di giorni. Questa procedura ha due vantaggi: azzerare o quasi la carica batterica del tabacco e rendere le membrane cellulari più permeabili.

4 – Tiriamo fuori il tabacco dal barattolo, spargiamolo su un foglio di carta da forno e mettiamolo in forno ventilato, alla minima temperatura consentita e lasciamo lo sportello socchiuso. In questo modo, il tabacco si intiepidirà appena, mentre l’alcol etilico evaporerà completamente. Una permanenza in forno di circa 15 minuti è in genere sufficiente ad asciugare fino a una teglia di tabacco. Il tabacco non dovrà scaldarsi eccessivamente e risultare appena tiepido al tatto (circa 40°C, la temperatura massima raggiunta dai tabacchi nell’ambiente, comunque inferiore a quelle raggiunte nell’eventuale fire-cure). Nel caso in cui il tabacco dovesse sembrarci caldo, provvediamo ad aprire completamente lo sportello del forno, per ridurre la temperatura.

5 – Laviamo e igienizziamo nuovamente il barattolo e riponiamo al suo interno il tabacco asciutto. Misuriamo una quantità di glicole propilenico USP/EP pari a 5 volte il peso del tabacco. Un millilitro di glicole propilenico pesa praticamente un grammo, quindi, pesarlo o misurarne il volume è indifferente. Perciò, facciamo come riteniamo più comodo.
Uniamo il glicole propilenico al tabacco, mescoliamo bene, scriviamo la data sul barattolo, magari specificandone anche il contenuto, e riponiamolo chiuso ermeticamente in luogo buio. Qui, lo lasceremo per 3-6 mesi, agitandolo almeno una volta al giorno.

6 – Giunti al termine dell’attesa, mettiamo un filtro di carta da laboratorio in un imbuto e poniamo l’imbuto nel collo di una boccetta di vetro ambrato. Versiamo sul filtro il contenuto del barattolo (il macerato glicolico, contenente ancora la matrice vegetale), copriamo l’imbuto con un sacchetto per alimenti e lasciamo filtrare. La durata della filtrazione dipende dal volume del macerato e potrebbe essere anche molto lunga, a causa della viscosità del glicole propilenico e del pulviscolo di tabacco. Al termine della filtrazione, strizziamo il filtro contenente la feccia di tabacco, per recuperare quanto più possibile il macerato trattenuto dalla matrice vegetale e dal filtro.
Per ottenere un macerato più pulito, possiamo ripetere più volte la filtrazione o seguire i consigli dell’articolo La magia del talco veneto.

7 – Chiudiamo bene la boccetta e riponiamola in luogo buio. L’aroma macerato è pronto all’uso, previa diluizione nella base neutra, secondo il proprio gusto.

Pro e contro della macerazione

Come già discusso, la tecnica è di facile esecuzione e costa poco. La maggior parte dei materiali necessari è già presente in cucina ed il resto è facilmente reperibile a prezzi abbordabili.
Mediante la macerazione, le molecole odorose si spandono nel solvente per semplice diffusione e questa caratteristica comporta un prolungamento del tempo di estrazione nell’ordine di mesi. Inoltre, la viscosità del glicole propilenico non aiuta a sveltire la migrazione di queste sostanze dalla matrice vegetale al solvente. Questa è la ragione per cui si suggerisce un breve contatto della matrice con alcol etilico, allo scopo di rendere le membrane cellulari più permeabili.
L’aroma risultante è poco concentrato, ma fedele alle caratteristiche originali del tabacco, grazie alle basse temperature a cui la macerazione ha luogo. L’ostacolo potrà essere aggirato diluendo in base neutra quantità maggiori di aroma.
La costanza dei risultati dipende da molte variabili. Per esempio, la variabilità della temperatura dell’ambiente nel corso dei mesi ed il numero di volte che il barattolo viene agitato possono influenzare la concentrazione dell’aroma.
Al netto dei pro e dei contro, la macerazione è una buona tecnica, particolarmente adatta a chi si avvicina all’estrazione dei tabacchi e all’esperto che sa accettare il compromesso. Utilizzando materie prime di pregio, i risultati possono raggiungere un ottimo livello.



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