Aromi naturali. Vantaggi, svantaggi e come utilizzarli

Si dice aroma naturale un aroma ottenuto a partire dal materiale vegetale di cui si vogliono evocare le sensazioni gustative ed olfattive. Nel mondo dello svapo si utilizza spesso il termine organico, il che non sarebbe scorretto (vedi significato secondo il vocabolario Treccani), non fosse che in tempi recenti il termine organico è stato scelto per definire ciò che proviene dall’agricoltura biologica. Per evitare di generare cattive interpretazioni, è meglio parlare di aromi naturali.
Gli aromi naturali sono estremamente complessi ed è praticamente impossibile sintetizzarli. Il tabacco Latakia, per esempio, può contenere più di 500 composti volatili (vedi lista completa nello studio di Leffingwell).

Cromatogramma di un campione di Latakia cipriota

Altra categoria sono gli aromi natural-identici, prodotti sintetici uguali ai naturali. La vanillina sintetica, per esempio, è identica a quella naturale contenuta nel baccello di vaniglia. Tuttavia, a meno di riuscire a riprodurre sinteticamente tutta la gamma aromatica del baccello di vaniglia, la vanillina ne ripropone solo il componente maggioritario.

Ultima categoria è quella degli aromi artificiali, molecole diverse da quelle originali, in grado di riprodurre, più o meno fedelmente, gli stimoli gustativi ed olfattivi attesi. Questi sono ottenuti attraverso processi chimici industriali, in cui si impiegano molecole di varia natura.
Anche in questo caso, il bouquet aromatico ottenibile è limitato dalla disponibilità di prodotti di sintesi e dal loro impiego nella ricetta.

L’etichettatura commerciale

Come capire se un prodotto commerciale è naturale, natural-identico o sintetico? Basta leggere l’etichetta.
Gli aromi concentrati ed i liquidi che contengono aromi naturali recano sull’etichetta la dicitura “Aromi naturali” o “Aromi naturali di” (quando si vogliono specificare gli ingredienti da cui sono derivati). Quando gli stessi prodotti recano la dicitura più generica “Aromi”, non può essere esclusa a priori la presenza di aromi natural-identici o sintetici. In alcuni prodotti, invece, la presenza di aromi natural-identici o sintetici è dichiarata tramite le apposite diciture “Aromi natural-identici”“Aromi sintetici”.

Aromi naturali. Questioni pratiche

Attraverso gli aromi artificiali, i chimici cercano di riprodurre la sola parte della molecola capace di stimolare i calici gustativi, mentre le molecole naturali possono contenere parti inerti, anche voluminose.

A sinistra: molecola sintetica che riproduce la sola parte attiva, in grado di stimolare i calici gustativi; a destra: molecola naturale, che comprende una parte attiva ed una parte inerte.

L’interferenza della parte inerte nella percezione del gusto è alla base della percezione più blanda che si ha svapando aromi naturali, ma l’inconveniente è facilmente risolvibile giocando sulle concentrazioni, senza esagerare. Non si tratta di un difetto, ma più che altro di una caratteristica peculiare.

Come osservato, gli aromi artificiali sono costituiti generalmente da molecole leggere e dotate di alta volatilità, mentre le molecole naturali possono essere molto pesanti e meno volatili. Questo aspetto è facilmente riscontrabile quando si stappa una boccetta di liquido contenente aromi sintetici e si viene pervasi immediatamente dal loro profumo, mentre quando si stappa un aroma naturale, per esempio di tabacco, l’odore percepito è neutro o appena avvertibile. Quindi, non valutiamo mai la bontà di un aroma naturale dall’odore che si percepisce annusando la boccetta, ma aspettiamo di svaparlo. Anzi, se questo dovesse essere troppo intenso e pungente, gatta ci cova!!!

Queste differenze in termini di pesi molecolari e volatilità hanno conseguenze anche sulla facilità con cui le molecole vengono vaporizzate. Infatti, per gli aromi naturali è consigliabile una temperatura di vaporizzazione leggermente più alta rispetto a quella solitamente utilizzata per svapare aromi sintetici. Quindi, i sostenitori della teoria che “I tabacchi vanno riscaldati” non hanno del tutto torto, a patto di non confondere un intiepidimento accettabile del vapore con un suo arroventamento. In tal caso, il calore potrebbe distruggere la parte più bassa della gamma aromatica ed esaltare eccessivamente quella alta, oltre che produrre sostanze indesiderate, a causa della decomposizione di alcune molecole.
Detto questo, è necessario precisare che le molecole più pesanti non riescono a vaporizzare alle normali temperature di svapo e sono queste le responsabili dell’usura precoce delle coil. La pazienza di rigenerare un po’ più spesso è la soluzione per conservare una resa alta e tenere lontani i gusti cattivi.

Sul parametro temperatura si può imparare a giocare in modo creativo, ottenendo effetti interessanti. Per fare un esempio, se si volessero esaltare le tante note dolci del Latakia, tenendo a bada quelle più strong, sarebbe sufficiente svaparlo a wattaggi bassi. Se volessimo fortificare queste ultime, sarebbe sufficiente alzare leggermente il wattaggio. Ma se volessimo ottenere un’esperienza di svapo equilibrata in tutte le sue componenti, un wattaggio moderato farebbe al caso nostro.

Che wattaggi? Che heat flux? Sarà il nostro palato a deciderlo.



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