Perché e come utilizzo il ‘900 per degustare i tabacchi

Quando degusto un nuovo liquido o aroma o, perché no, un estratto da me realizzato, non do nulla per scontato. Mi è capitato più volte di gradire un particolare Latakia in un atomizzatore noto per la sua buona resa con tabacchi chiari o di preferire un preciso Virginia in un atomizzatore da tabacchi scuri. Il ‘900 by The Vaping Gentlemen Club è un atomizzatore che mi aiuta a trovare il giusto abbinamento hardware/liquido, in modo rapido e molto pratico.

Prima di scoprire il ‘900, acquistato alla sua seconda batch, ero solito preparare tre o quattro atomizzatori differenti per assegnare una buona collocazione ad un liquido mai provato prima. Questo poteva comportare una considerevole perdita di tempo, nonché un certo spreco di liquido, prima che trovassi la quadra.

Il ‘900 ha la particolarità di essere un atomizzatore rigenerabile BF con tre campane differenti in dotazione: una con sommità stondata del diametro di 14mm (Albert), una con sommità troncoconica del diametro di 13mm (Sigmund) ed una con sommità doppio-troncoconica del diametro di 12mm (Winston).
Queste tre campane hanno una resa molto differente, che il degustatore attento sa percepire. D’altronde, a volumi diversi corrispondono riscaldamenti diversi, così come a geometrie diverse corrispondono flussi d’aria più o meno turbolenti.
Inoltre, la presenza di un set di cinque fori di diametro diverso permette di regolare la corposità del vapore, di gestire il rapporto vapore/aria e di utilizzare coil differenti, più o meno “calde”.

Con il Barrel Kit, l’atomizzatore passa in pochi minuti dalla configurazione BF a quella di RDTA da 2ml, forse poco capiente, ma, per gli scopi del mio acquisto, è più che sufficiente e, comunque, qualche refill in più non mi costa fatica. Basta utilizzare una boccetta con ago ben lungo, introdurre l’ago nell’apposito foro per il refill e riempire il tank.

Per ottenere un’alimentazione del cotone più costante, ho acquistato anche gli Xylema, due cannucce d’acciaio che sostituiscono le rope in dotazione al Barrel Kit. L’idea, nella sua banale genialità, manda in pensione le rope d’acciaio a cui ero abituato a partire da alcuni dei primi atomizzatori in stile genesis. Il semplice addon prende il nome dal sistema capillare presente nelle piante vascolari, che conduce la linfa dalle radici alle foglie. Il nome è azzeccatissimo, perché il fenomeno fisico della capillarità funziona al 100%, avendo cura di sistemare il cotone bene a contatto con l’estremità delle cannucce che sporge nel deck e di bagnarlo a dovere in fase di rigenerazione, in modo da avviare quel sistema liquido-chiama-liquido che sta alla base del funzionamento di Xylema.

Ultimo addon che mi sono concesso, perché l’ho trovato molto utile, è un secondo set di torrette, l’Independence Kit, che mi ha permesso di disporre contemporaneamente del deck BF e della configurazione RDTA.

Di fatto, spendendo circa 230€ mi ritrovo due atomizzatori, un BF ed un RDTA, di qualità impeccabile ed ottima resa. E contando le tre campane, le combinazioni possibili diventano sei.
Manca alla collezione solo la Jet Bell, una quarta campana con un profilo molto particolare ed unico, che non ritenevo prioritaria per gli scopi per cui ho scelto di acquistare questo prodotto, ma magari un giorno mi convincerò del contrario.

La descrizione del prodotto era doverosa, anche se un po’ riduttiva. Maggiori informazioni sono reperibili sul sito ufficiale di The Vaping Gentlemen Club. Le informazioni che qui ho condiviso sono più che sufficienti a proseguire l’argomento del titolo.

La restituzione aromatica del ‘900 è di livello molto alto e la sua resa secca aiuta a scomporre l’aroma nelle sue singole componenti. Certo, l’esperienza fa la sua parte, ma questo atomizzatore aiuta molto.
Quando lo utilizzo per degustare una novità, tendo a cominciare dalla configurazione meno prevedibile. Per esempio, se devo analizzare un aroma di Latakia, preferisco partire dalla campana più ampia, la Albert, per poi passare a quella intermedia, la Sigmund, per finire con quella più piccola, la Winston, che, almeno in teoria, potrebbe essere stata quella più indicata. Con un tabacco chiaro, per esempio il Virginia, mi muovo in direzione opposta. Questo modo di utilizzare il ‘900 mi permette di scovare nel liquido eventuali difetti che verrebbero mascherati dal setup solitamente più raccomandato.

Per fare un esempio, se un aroma di Latakia non restituisse un’importante speziatura nella campana ampia, questo potrebbe essere indice di un difetto nella cura del tabacco o nell’estrazione, in cui, per un motivo o per un altro, queste note tipiche del tabacco d’origine (l’Oriental) sono andate perse. Se partissi direttamente dalla campana normalmente più raccomandata per il Latakia, quella piccola, rischierei di farmi subito un’idea soddisfacente, dovuta ad un’esaltazione delle note più attese, e di perdere la capacità critica nell’approfondimento della degustazione.

Con le mixture chiare, la mia sequenza preferita è la seguente:
1) Winston
2) Albert
3) Sigmund

Invece, con le mixture scure, la sequenza preferita è questa:
1) Albert
2) Winston
3) Sigmund

Con i tabacchi aromatizzati preferisco cominciare dalla Sigmund, per avere una prima visione d’insieme, per poi passare alla Albert ed alla Winston, in ordine indifferente, per scorporare questo insieme indistinto.

Nel corso della degustazione, gioco molto con la selezione dei fori dell’aria, per affinare la percezione di una particolare nota aromatica su cui concentrarmi.
Inoltre, l’Independence Kit, che di fatto ha moltiplicato per due il mio ‘900, mi permette di testare un paio di build diverse, una più fresca ed una un po’ più calda, in una seduta unica, permettendomi anche di scegliere rapidamente quale potrebbe essere la build ideale.

Dalle risultanze delle varie prove, mi sarò fatto un’idea più precisa riguardo alla scelta dell’atomizzatore probabilmente più indicato per uno specifico liquido o aroma, o potrei scegliere di proseguire lo svapo sul ‘900, se non avessi in programma di utilizzarlo diversamente.

Insomma, il ‘900 è, a parer mio, un giocattolino che non dovrebbe mancare nel parco hardware di un appassionato di tabacchi e di degustazione fine o nella dotazione di un appassionato di slow vaping e di buon vivere.


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