Il falso problema della nicotina negli aromi fatti in casa

Ho sempre ritenuto infondata la notizia che il tabacco messo a macerare non rilasci nicotina nell’aroma, ma ritengo anche che questo sia un falso problema. Scopriamo il perché.

Molte fonti riportano che la macerazione del tabacco non estrae nicotina, ma senza dimostrazioni di sorta, e non comprendo le ragioni per cui molecole complesse, come le clorofille e le sostanze responsabili delle proprietà organolettiche, dovrebbero passare nel glicole propilenico e la nicotina no, nonostante la struttura molecolare molto meno complessa.

Uno dei più pratici e tradizionali insetticidi di produzione casalinga, la famosa “macerata di tabacco”, si produce facilmente mettendo del tabacco a macerare a freddo in acqua, ottenendo una soluzione di acqua e nicotina letale per gli insetti che infestano fiori e piante. Ma sappiamo che la nicotina è solubile anche nel glicole propilenico, altrimenti i liquidi per sigaretta elettronica non esisterebbero come li conosciamo. Quindi, non è spiegabile il perché la nicotina di un tabacco posto a macerare nel glicole propilenico dovrebbe restarsene nella foglia.

Aggiornamento: in realtà, studi di laboratorio attendibili affermano con certezza che percentuali di nicotina variabili tra il 70 ed il 90% vengono estratte.

Ma andiamo alle ragioni per cui ritengo che questo sia un falso problema. Possiamo ritenere che anche se una ventina di grammi di tabacco macerati in 100g di glicole propilenico dovessero cedere “tutta” la nicotina in esso contenuta, le concentrazioni riscontrabili nell’e-liquid sarebbero comunque irrisorie.

Vediamo un esempio.

Se macerassimo 20g di Natural American Spirit (che contiene 1mg di nicotina ogni 0,4g di tabacco) in 100g di glicole propilenico, otterremmo un estratto di Virginia contenente circa 0,5mg/ml di nicotina. Diluendo l’aroma 1:10 in base neutra a nicotina zero otterremmo un liquido con 0,05mg/ml di nicotina.

Quindi, sapere se il tabacco cede o no nicotina ai nostri estratti non è poi così prioritario, per la ragione che, anche nell’ipotesi peggiore, difficilmente riproducibile nella realtà, le quantità di nicotina estratte sarebbero irrisorie.



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